Chez Dédé

Collezioni esclusive di accessori, moda, decorazioni per la casa e gioielli si affiancano a piccole edizioni di charme e collaborazioni con marchi del lusso mondiali. Artigianalità italiana, materiali pregiati, nonchalance ed esprit de finesse sono i segni distintivi del marchio. Dal 2015 Chez Dédé ha aperto il suo flagship store a Roma, un Cabinet de curiosités situato in uno dei quartieri più artistici di Roma: Rione Regola. Immerso all’interno di Palazzo Antonelli Capponi, è concepito come una casa calda e accogliente che offre un’esperienza di vendita unica, un mix di moda, arte, mobili, design, gioielli, libri e gioielli vintage.

Blazé

Appuntamenti one-to-one che guidano la realizzazione del blazé perfetto selezionando attentamente ogni dettaglio. Capi su misura, fodera 100% in seta e asole cucite a mano, l’atelier è ineguagliabile. Si scopre una selezione dei tessuti più prestigiosi per creare un pezzo unico, che durerà una vita.

Le Vie del Rione

Via Giulia, Via di Monserrato e Via dei Banchi Vecchi: una scenografia urbana

Il Rione Ponte, Parione e Regola sono ricchi di curiosi e affascinanti vicoli in cui perdersi. Tra Via di Monserrato che conduce all’incantevole Piazza De’ Ricci caratterizzata da un elegante palazzo decorato con affreschi originali, a Via dei Banchi Vecchi dove esplorare locali tipici e la nobile Via Giulia, costruita da Papa Giulio II, casa di alcuni dei palazzi più meravigliosi Romani, questa è una passeggiata da assaporare con curiosità e tranquillità. Potrete godere delle meravigliose viste del lungotevere e dei suoi ponti antichi, dei piccoli negozi locali, delle librerie curate e di tanti altri luoghi tipici Romani. E’ bello semplicemente addentrarsi e perdersi negli stretti vicoli di questo quartiere senza tempo.

San Giovanni Battista dei Fiorentini

Dove l’altare nasconde un accesso segreto alla cripta di Borromini


A Roma, il quartiere abitato dai Fiorentini che venivano in visita all’Urbe per pellegrinaggio o per lavoro, si trovava intorno alla Basilica di San Giovanni dei Fiorentini, all’inizio della storica Via Giulia. La chiesa fu costruita proprio per la numerosa comunità fiorentina, da alcuni tra i più eccellenti architetti del Rinascimento e del Barocco. Passeggiando lungo la navata, si incontrano tanti capolavori tra cui la tomba di Francesco Borromini, uno dei più grandi artisti del XVII secolo, che si trova lì per uno scherzo del destino. Dopo essersi lanciato su una spada con l’intenzione di morire, si pentì di questo atto. Tuttavia, i Trinitari di San Carlo alle Quattro Fontane rifiutarono di farlo seppellire nella loro chiesa, motivo per il quale fu accolto da San Giovanni dei Fiorentini. La chiesa preserva anche un mondo sotterraneo inesplorato: fatevi aprire le porte della Cripta Falconieri dal parroco. Scendendo le scale dietro l’altare maggiore, rimarrete sbalorditi da questo ambiente elegante ed armonioso progettato dallo stesso Borromini.

Ponte Sant’Angelo

Dove gli Angeli di Bernini vanno in processione

Ponte Sant’Angelo è una perfetta rappresentazione della stratificazione romana, e uno straordinario esempio dell’inclinazione romana alla teatralità. Da qui si gode una vista senza pari sulla Città Eterna: dal Castel Sant’Angelo, tomba di Adriano, a San Pietro, la culla dei papi! Il Ponte Sant’Angelo è antico Romano, restaurato prima nel ‘400 e poi abbellito da Bernini in epoca Barocca nel ‘600. Siamo in un vero teatro all’aria aperta: quando papa Clemente VI incaricò Gian Lorenzo Bernini di ridecorare il ponte, lo scultore aggiunse dieci angeli che un tempo accoglievano i pellegrini in viaggio da Campo Marzio alla Basilica di San Pietro. Questi angeli sono dinamici, pieni di forti emozioni e passionali; camminando sul ponte vi sentirete parte del palcoscenico. Visitate questo angolo speciale di Roma al tramonto, dove ammirerete come il bianco del marmo assorbe il colore rosso del sole, creando un’atmosfera indescrivibile.

Vicolo dei Vascellari

Vicolo dei Vascellari è una strada del Rione Trastevere, compresa tra Via dei Vascellari e Via Pietro Peretti. Per quanto il nome del vicolo (così come della vicina strada) sia strettamente connesso al Tevere, che fino a prima della realizzazione dei muraglioni aveva uno stretto contatto con queste strade, non sono i “vascelli” a dare il nome del toponimo, quanto il vasellame.

I vascellari erano infatti i vasai, fabbricanti di vasi e boccali (e detti per questo anche boccalari) che qui avevano numerosi magazzini. Le strade furono infatti dette anche dei Boccalari a Ripa. Il vicolo, particolarmente corto, è anche molto stretto. Originariamente faceva parte di Via della Scalaccia ma quando nel 1911 parte di questa divenne Via Pietro Peretti, questa via, separata del resto della strada con questo nome, venne chiamata Vicolo dei Vascellari.

Palazzo Farnese – JR

“Punto di fuga’’, è questo il nome dello spettacolare trompe-l’oeil, ampio più di 600 mq, che si sviluppa sulle palizzate e sulle impalcature realizzato dall’artista JR. L’installazione è, difatti, parte del programma di valorizzazione artistica del cantiere per il restauro delle facciate e dei tetti di Palazzo Farnese, che offrirà a vari artisti contemporanei l’opportunità di rendere omaggio a questo emblematico edificio rinascimentale
 
L’opera di JR svela, a modo suo, una parte reale o rivisitata dell’interno di Palazzo Farnese. Emblematico per la sua architettura e le decorazioni ad affresco, Palazzo Farnese è sempre stato nel corso della sua storia – e rimane tutt’oggi – un luogo di ispirazione per gli artisti. Con questa creazione di JR, Palazzo Farnese appare più che mai come il punto d’incontro tra storia e contemporaneità.
 
Con Punto di Fuga JR crea una fantasia architettonica che orchestra l’incontro di spazi fedelmente evocati da Palazzo Farnese – come il colonnato del vestibolo di Antonio da Sangallo o gli affreschi di Salviati nella Sala dei fasti farnesiani – che sembrano emergere da una materia minerale, suggerendo una profondità sia spaziale che temporale. Omaggio alla storia del palazzo, l’opera ripristina la scultura dell’Ercole Farnese al suo posto originale nel Cortile del palazzo, come testimoniano le incisioni del XVI e XVII secolo.
 
Realizzata con pannelli in Dibond (alluminio stampato) fissati all’impalcatura e teloni in vinile sulle palizzate, l’opera è un perfetto esempio di anamorfosi, un’illusione matematica e un gioco visivo che costruisce e decostruisce l’immagine a seconda della posizione dello spettatore. Seguendo una tradizione pittorica che risale a Piero della Francesca o Hans Holbein, l’artista JR fu affascinato dalla scoperta delle spettacolari anamorfosi nel convento di Trinità dei Monti a Roma (1642), che sono tra i capolavori del genere. Per Palazzo Farnese, invita il visitatore a giocare con l’immagine che ha costruito-decostruito, e a trovare il punto perfetto di anamorfosi (situato sulla soglia di Piazza Farnese, circa nel mezzo della via dei Baullari).

Scalinata San Simone

Via di S.Simone è una piccola strada cieca che si apre lungo via dei Coronari, dinanzi alla piazza di S.Salvatore in Lauro, ed il suo nome deriva dall’antica chiesa dei Ss.Simone e Giuda che qui si apriva in cima alla caratteristica scalinata che è situata in fondo alla via.

La chiesa risaliva al XII secolo, quando fu consacrata inizialmente da Pasquale II (1099-1118) e poi di nuovo da Innocenzo II nel 1143 (iscrizione tuttora esistente nella chiesa).

Originariamente era dedicata a S.Maria de Monte, in riferimento al Monte Giordano sul quale la chiesa sorgeva, insieme al limitrofo palazzo di Giordano Orsini, del quale ne costituiva la Cappella baronale; soltanto tra il Quattrocento ed il Cinquecento venne dedicata ai santi Simone e Giuda.

L’ingresso è delineato da una bella cornice curvilinea e permette di accedere all’interno, a tre navate, dove vi si conserva, oltre a parti di affreschi del Trecento e del Quattrocento, un bell’affresco della “Madonna con Bambino e Santi” attribuibile ad allievi di Antoniazzo Romano.

L’edificio fu restaurato nel 1720 da papa Clemente XI, sconsacrato nel 1902 e messo all’asta dal principe Filippo Orsini. Diviso, fu adibito in parte ad abitazione, in parte a teatro (con il nome di “Alcazar”), dove si esibirono note ‘sciantose’ dell’epoca, nonché Ettore Petrolini; divenne poi cinema, ristorante ed infine tornò alla destinazione d’uso originale di teatro con il nome dì ‘Teatro della Bugia’ e successivamente di ‘Il Teatro di via de’ Coronari”, rimasto in attività fino al 2006.

La Casa di Fiammetta

Dove Cesare Borgia si struggeva d’amore

Lungo il caratteristico Vicolo di San Trifone si trova un elegantissimo palazzetto bianco con una piccola altana e un portico… luogo affascinante che ha ancora molto da raccontarci.

Qui abitava la cortigiana fiorentina Fiammetta Michaelis, dai lunghi capelli mossi ramati e dalla pelle chiara, vissuta a Roma nel Cinquecento. La sua è una storia intrigante: facendo uno dei mestieri più antichi dei tempi, divenne l’amante di personaggi intellettuali e personalità della Roma del tempo, come Giacomo Ammannati e Cesare Borgia.

Fu proprio il Borgia a donarle questa casa per amore. E’ affascinante pensare che un palazzo possa celare un’appassionante storia così antica e al contempo molto vicina a noi.