Avete già visitato Roma mille volte e credete che non ci sia più nulla da scoprire?
Ci vivete e pensate di conoscere ogni angolo del vostro quartiere?
Fatevi sorprendere e scoprite i luoghi che non vi aspettate con DUBL, il nostro vino spumante insolito e curioso!
La prima guida di DUBL è dedicata al quartiere romano di Ponte Parione e Regola, nel cuore della città, che vi invitiamo a scoprire frugando tra i suoi angoli, apprezzandone le architetture, entrando nei palazzi, e camminando per i suoi vicoli alla scoperta di tesori nascosti, negozietti imperdibili, curiosità e locali dove poter brindare con DUBL.
Vicolo dei Vascellari è una strada del Rione Trastevere, compresa tra Via dei Vascellari e Via Pietro Peretti. Per quanto il nome del vicolo (così come della vicina strada) sia strettamente connesso al Tevere, che fino a prima della realizzazione dei muraglioni aveva uno stretto contatto con queste strade, non sono i “vascelli” a dare il nome del toponimo, quanto il vasellame.
I vascellari erano infatti i vasai, fabbricanti di vasi e boccali (e detti per questo anche boccalari) che qui avevano numerosi magazzini. Le strade furono infatti dette anche dei Boccalari a Ripa. Il vicolo, particolarmente corto, è anche molto stretto. Originariamente faceva parte di Via della Scalaccia ma quando nel 1911 parte di questa divenne Via Pietro Peretti, questa via, separata del resto della strada con questo nome, venne chiamata Vicolo dei Vascellari.
“Punto di fuga’’, è questo il nome dello spettacolare trompe-l’oeil, ampio più di 600 mq, che si sviluppa sulle palizzate e sulle impalcature realizzato dall’artista JR. L’installazione è, difatti, parte del programma di valorizzazione artistica del cantiere per il restauro delle facciate e dei tetti di Palazzo Farnese, che offrirà a vari artisti contemporanei l’opportunità di rendere omaggio a questo emblematico edificio rinascimentale
L’opera di JR svela, a modo suo, una parte reale o rivisitata dell’interno di Palazzo Farnese. Emblematico per la sua architettura e le decorazioni ad affresco, Palazzo Farnese è sempre stato nel corso della sua storia – e rimane tutt’oggi – un luogo di ispirazione per gli artisti. Con questa creazione di JR, Palazzo Farnese appare più che mai come il punto d’incontro tra storia e contemporaneità.
Con Punto di Fuga JR crea una fantasia architettonica che orchestra l’incontro di spazi fedelmente evocati da Palazzo Farnese – come il colonnato del vestibolo di Antonio da Sangallo o gli affreschi di Salviati nella Sala dei fasti farnesiani – che sembrano emergere da una materia minerale, suggerendo una profondità sia spaziale che temporale. Omaggio alla storia del palazzo, l’opera ripristina la scultura dell’Ercole Farnese al suo posto originale nel Cortile del palazzo, come testimoniano le incisioni del XVI e XVII secolo.
Realizzata con pannelli in Dibond (alluminio stampato) fissati all’impalcatura e teloni in vinile sulle palizzate, l’opera è un perfetto esempio di anamorfosi, un’illusione matematica e un gioco visivo che costruisce e decostruisce l’immagine a seconda della posizione dello spettatore. Seguendo una tradizione pittorica che risale a Piero della Francesca o Hans Holbein, l’artista JR fu affascinato dalla scoperta delle spettacolari anamorfosi nel convento di Trinità dei Monti a Roma (1642), che sono tra i capolavori del genere. Per Palazzo Farnese, invita il visitatore a giocare con l’immagine che ha costruito-decostruito, e a trovare il punto perfetto di anamorfosi (situato sulla soglia di Piazza Farnese, circa nel mezzo della via dei Baullari).
Via di S.Simone è una piccola strada cieca che si apre lungo via dei Coronari, dinanzi alla piazza di S.Salvatore in Lauro, ed il suo nome deriva dall’antica chiesa dei Ss.Simone e Giuda che qui si apriva in cima alla caratteristica scalinata che è situata in fondo alla via.
La chiesa risaliva al XII secolo, quando fu consacrata inizialmente da Pasquale II (1099-1118) e poi di nuovo da Innocenzo II nel 1143 (iscrizione tuttora esistente nella chiesa).
Originariamente era dedicata a S.Maria de Monte, in riferimento al Monte Giordano sul quale la chiesa sorgeva, insieme al limitrofo palazzo di Giordano Orsini, del quale ne costituiva la Cappella baronale; soltanto tra il Quattrocento ed il Cinquecento venne dedicata ai santi Simone e Giuda.
L’ingresso è delineato da una bella cornice curvilinea e permette di accedere all’interno, a tre navate, dove vi si conserva, oltre a parti di affreschi del Trecento e del Quattrocento, un bell’affresco della “Madonna con Bambino e Santi” attribuibile ad allievi di Antoniazzo Romano.
L’edificio fu restaurato nel 1720 da papa Clemente XI, sconsacrato nel 1902 e messo all’asta dal principe Filippo Orsini. Diviso, fu adibito in parte ad abitazione, in parte a teatro (con il nome di “Alcazar”), dove si esibirono note ‘sciantose’ dell’epoca, nonché Ettore Petrolini; divenne poi cinema, ristorante ed infine tornò alla destinazione d’uso originale di teatro con il nome dì ‘Teatro della Bugia’ e successivamente di ‘Il Teatro di via de’ Coronari”, rimasto in attività fino al 2006.
Lungo il caratteristico Vicolo di San Trifone si trova un elegantissimo palazzetto bianco con una piccola altana e un portico… luogo affascinante che ha ancora molto da raccontarci.
Qui abitava la cortigiana fiorentina Fiammetta Michaelis, dai lunghi capelli mossi ramati e dalla pelle chiara, vissuta a Roma nel Cinquecento. La sua è una storia intrigante: facendo uno dei mestieri più antichi dei tempi, divenne l’amante di personaggi intellettuali e personalità della Roma del tempo, come Giacomo Ammannati e Cesare Borgia.
Fu proprio il Borgia a donarle questa casa per amore. E’ affascinante pensare che un palazzo possa celare un’appassionante storia così antica e al contempo molto vicina a noi.
In uno dei più antichi palazzi storici della Capitale, Palazzo Taverna Orsini, un ampio spazio esperienziale accuratamente progettato per gli appassionati del vino, dedicato all’incontro e alla condivisione, e pensato per ospitare locali ed eventi privati esclusivi.