Statua di Giordano Bruno e l’Iscrizione in memoria di Beatrice Cenci

Statua di Giordano Bruno e l’Iscrizione in memoria di Beatrice Cenci

Vittime di una giustizia ingiusta

Campo de’ Fiori è uno dei luoghi più visitati di Roma, non solo per il mercato la mattina, ma per la movida notturna. Pochi però notano la statua di Giordano Bruno al centro della piazza: la sua è una storia affascinante… filosofo e frate domenicano, visse a Roma nel XVI secolo. Fu condannato e bruciato sul rogo dall’Inquisizione nel 1600, per via delle sue idee «eretiche». In realtà, è stato tra i primi a teorizzare che l’universo infinito può ospitare altri sistemi solari, e non solo! Per i Romani, questa statua, realizzata nel 1889 da Ettore Ferrari, è un simbolo di libertà di pensiero e libertà di parola. A proposito di libertà, a via di Monserrato, dove un tempo sorgeva il Carcere di Monte Savella, si trova un’iscrizione che ricorda Beatrice Cenci. «Vittima esemplare di ingiusta giustizia», fu condannata al Patibolo per aver organizzato l’omicidio di suo padre, dopo aver subito per lungo tempo i suoi abusi. Questi due personaggi ancora oggi ci ricordano di ingiustizie da non dimenticare.