Concettina ai Tre Santi

Come molte donne dei quartieri di Napoli, anche Concettina friggeva all’angolo di strada le sue pizze.
Lei era per tutti quella “vicino all’edicola dei Tre Santi”. E’ nato così, semplicemente, il locale di Via Arena alla Sanità, che oggi è un faro nel vivacissimo Rione, “soggetto” di un radicale ed entusiasmante progetto di riqualificazione urbana partito dal basso.

Locanda del Monacone

Un luogo per farti sentire a casa, inebriata da sapori e profumi della tradizione napoletana.
Il luogo dove sapienti mani e ingredienti genuini compongono piatti tipici napoletani, tanto semplici quanto gustosi.
La Locanda del Monacone è il ristorante che stai cercando se desideri degustare la vera cucina napoletana.
Un luogo di accoglienza e condivisione dove la tavola diventa il mezzo per un sincero scambio di esperienze.

Atelier Ines – Suites and Arts

L’Atelier è un progetto di Inès, artista tunisina, e di suo marito Vincenzo Oste, designer di gioielli, nato dalla forte volontà di creare un piccolo e lussuoso museo contenente opere d’arte, mobili, specchi concepiti da Annibale Oste, padre di Vincenzo, artista di fama internazionale. Volevano aprire il loro mondo e condividere la loro filosofia artistica, offrendo un’esperienza di vita unica ai loro ospiti.

Casa D’Anna

Posizionata nell’antico centro storico della Sanità-Vergini, il quartiere più vivace di Napoli, permette di scoprire l’antica capitale del Regno delle Due Sicilie, che in questa parte della città conserva antichi siti archeologici risalenti al periodo greco e romano.

 Casa del Monacone

Ricavato dal convento annesso alla Basilica di Santa Maria della Sanità è diventato un progetto di accoglienza, gestito dalla Cooperativa La Paranza.

Archivio di Stato

Il suggestivo Archivio di Stato di Napoli ha sede nel complesso monumentale dei SS. Severino e Sossio, uno dei più importanti e antichi centri della spiritualità benedettina del Mezzogiorno. Questo luogo speciale e maestoso nel centro storico di Napoli, è custode e rappresentante della storia medievale, moderna e contemporanea d’Italia e d’Europa. Tanti i simboli architettonici che al suo interno testimoniano e raccontano la grande storia della città, tra cui quattro suggestivi chiostri da scoprire.

Ipogeo dei Cristallini

L’Ipogeo dei Cristallini è una rara e incredibile testimonianza di pittura ed architettura ellenistica, che ha restituito alla città di Napoli il suo antico sepolcreto greco.
Un viaggio indietro nel tempo di 2300 anni: i quattro spazi dell’Ipogeo svelano ai visitatori un mondo ricco di decori e raffinatissimi effetti di trompe l’oeil, oltre ad una collezione di reperti e vasi antichi ancora magnificamente conservati.

Ossario delle Fontanelle

L’ossario delle Fontanelle era una delle cave da cui si estraeva il tufo per edificare la città di Napoli, usate fino al XVII secolo. Qualche anno dopo, però, la cavità delle Fontanelle servì per ospitare i resti delle vittime delle epidemie di peste (1656) e di colera (1836), oltre a quelli provenienti dalle chiese.
Il cimitero delle Fontanelle è noto soprattutto per il culto delle anime pezzentelle che prevedeva l’adozione e la cura di teschi abbandonati in cambio di grazie.

Porta San Gennaro

A ridosso di via Foria, si trova la Porta San Gennaro, la porta più antica di Napoli, da cui passavano i blocchi di tufo provenienti dalle cave. La porta viene menzionata per la prima volta nel 928, ed era l’accesso alla città per chi proveniva da nord e passaggio obbligato per andare alle Catacombe di San Gennaro.
Dopo la peste del 1656 fu aggiunta un’edicola affrescata come ex-voto, che raffigura San Gennaro, Santa Rosalia e San Francesco Saverio che pregano per la fine dell’epidemia.

Palazzo dello Spagnuolo

Un altro dei palazzi più famosi di Napoli trova sede alla Sanità: il Palazzo dello Spagnuolo, noto per l’originalità della visionaria scalinata interna. Fu commissionato a Ferdinando Sanfelice dal marchese di Poppano, che unificò due edifici ricevuti in dote.
Il suo punto di forza è nel cortile: la grande scalinata barocca ad ali di falco, ornata con decorazioni a stucchi. È conosciuto come Palazzo dello Spagnolo perché nel XIX secolo fu acquistato dallo spagnolo Tommaso Atienza.