Palazzo Sanfelice

Nel cuore del Rione Sanità, si trova il palazzo progettato a inizio Settecento dall’architetto napoletano Sanfelice come sua residenza privata, divenuto uno dei capolavori del barocco napoletano. Di grande interesse architettonico gli esterni: l’edificio è infatti composto da due corpi unificati dalla facciata e la sua particolarità è proprio la scalinata interna ad ali di falco, dal grande effetto scenografico.
Forse proprio per questo il cortile ha fatto da sfondo al film “Questi Fantasmi!”, tratto dalla commedia di Eduardo De Filippo.

Basilica San Severo e Figlio Velato di Jago

La Basilica di San Severo è stata recentemente restaurata, mentre la piazzetta antistante è stata riqualificata con nuovi arredi urbani, per restituirla alla comunità.
La Cappella dei Bianchi è un tesoro nascosto, in cui sono conservati dipinti di Andrea Vaccaro, Luca Giordano e Francesco Fracanzano. Dal 2019 ospita anche la scultura “Figlio Velato” dello street artist Jago. L’opera si ispira al Cristo Velato di Giuseppe Sammartino ed è scolpita in un unico blocco di marmo. Raffigura un bimbo coperto da un velo, a simboleggiare la morte di tutti gli innocenti del nostro tempo.

Basilica di Santa Maria della Sanità

Nel cuore del Rione, la Basilica di Santa Maria della Sanità è punto di riferimento del quartiere.
È conosciuta come Chiesa del Monacone perché custodisce la statua di San Vincenzo Ferreri, frate domenicano e patrono della Sanità.
La basilica è un autentico museo della pittura napoletana del XVII secolo, con preziosi quadri, tra gli altri, di Luca Giordano e Andrea Vaccaro, e la prima rappresentazione napoletana della Madonna con Bambino, salvata dalle Lave dei Vergini nel V-VI secolo d.C.
La basilica barocca è anche punto di accesso alle Catacombe di San Gaudioso.

Basilica di San Gennaro Extra Moenia

Si tratta di una basilica paleocristiana costruita nel V secolo d.C.
In origine dava accesso alle Catacombe di San Gennaro.
Come le Catacombe, fu abbandonata dopo il furto delle spoglie di San Gennaro nel V secolo.
Nel XV secolo fu ristrutturata e adeguata al gusto barocco. Al posto del vicino monastero fu costruito un ospedale per appestati (San Gennaro dei Poveri), poi ospizio per i poveri. Nonostante un nuovo restauro nei primi del Novecento che la riportò alle forme originarie, la Basilica diventò un deposito del vicino ospedale.
Dal 2008 è tornata ad essere parte della vita del quartiere: Uno dei luoghi di culto dimenticati, restituito di recente alla città.

Catacombe di San Gennaro

Scendendo qualche scalino, si raggiungono facilmente le Catacombe di San Gennaro, dove si trovava la tomba del santo patrono.
Le catacombe di San Gennaro nacquero dall’ampliamento di una cappella gentilizia a partire dal II secolo d.C., dopo la deposizione di Sant’Agrippino, primo patrono di Napoli, e poi con l’arrivo di San Gennaro.
Sono composte da due livelli non sovrapposti, e caratterizzate da spazi ampi, scavati in orizzontale.
Nelle Catacombe si potranno apprezzare i preziosi mosaici posti sulle tombe dei primi vescovi di Napoli, affreschi di antiche famiglie napoletane recuperati dalla rovina e particolari strutture ricavate nel tufo. Un viaggio sotterraneo nella storia della cristianità napoletana.
Ingresso adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

Catacomba di San Gaudioso

Sotto la Basilica di Santa Maria della Sanità, centro nevralgico del Rione, sorge quello che era il secondo cimitero paleocristiano più importante della città.
Settimio Celio Gaudioso, detto Gaudioso di Napoli o Gaudioso l’Africano fu vescovo di Abitine, in Tunisia.
Arrivò a Napoli per un evento fortuito e alla sua morte, fu sepolto tra il 451 e il 453 d.C. nell’area cimiteriale extra moenia di Napoli. Il luogo della sua sepoltura diventò ben presto oggetto di culto e da lì cominciò ad espandersi il cimitero ipogeo paleocristiano poi diventato Catacombe di San Gaudioso.
Di particolare pregio l’intensità degli elementi paleocristiani, come la tomba di San Gaudioso, gli affreschi e i mosaici del V-VI secolo, ma anche le particolari sepolture riservate ai nobili, risalenti al Seicento, quando le catacombe ripresero la funzione di sito sepolcrale, dopo il un lungo periodo di abbandono del sito a partire dal Basso Medioevo.

Lela Casa

Da Lela Casa si possono trovare oggetti per la casa e per la vita di tutti i giorni, dal design semplice e senza tempo. Oggetti che migliorano con l’età e sono destinati a diventare i tuoi preferiti.

Lela Casa prende il nome dalla padrona stessa, Emanuela, appassionata fin da sempre dalla cucina ed amante del design. Ha deciso di intraprendere questo percorso con un concept originale: mettere il design alla portata di tutti.

Piatti, tazze, stoviglie di ogni genere e colore, canovacci variopinti: tanti complementi di design selezionati accuratamente.
Non c’è bisogno di viaggiare perché da Lela Casa è possibile trovare elementi ed oggetti direttamente dal Nord Europa, dallo stile scandinavo e non solo, basta semplicemente dirigersi verso una delle zone più belle e caratteristiche di Roma, precisamente a Via dei Pettinari, vicino Campo de’ Fiori.

Studio Roma Feudi di San Gregorio

Palazzo Taverna Orsini

In uno dei più antichi palazzi storici della Capitale, Palazzo Taverna Orsini, un ampio spazio esperienziale accuratamente progettato per gli appassionati del vino, dedicato all’incontro e alla condivisione, e pensato per ospitare degustazioni ed eventi privati esclusivi. 

Disponibile solo su prenotazione.

Santa Maria in Orazione e Morte

Dove il macabro diventa arte

Nel XVI secolo i servizi essenziali come la sepoltura erano gestiti da cittadini caritatevoli o da congregazioni religiose. Santa Maria in Orazione e Morte, viene istituita nel 1530 da un gruppo di fedeli cristiani, con la missione di seppellire degnamente cadaveri anonimi e offrire preghiere per le loro anime. Di particolare interesse è la cripta della Chiesa, che ospita il cimitero
dell’Arciconfraternita dove è esibito uno storico ossario. Lo spirito di servizio e compassione umana di questi cittadini, ha assunto così nei secoli l’aspetto di un luogo suggestivo e misterioso.

Palazzo Braschi: lo Scalone Monumentale

Colonne imperiali per lo scalone d’onore

Passeggiando per Piazza Navona, non perdetevi una sosta al meraviglioso Palazzo Braschi. Commissionato da Papa Pio VI, rinomato, tra le tante cose, per aver dato un forte impulso Neoclassico a Roma nel XVIII secolo, conserva un’interessante collezione di opere d’arte e un bellissimo carro reale originale. Eppure, il motivo per cui vogliamo portarvi qui, è il suo scalone
monumentale; perfettamente geometrico e severo, che vi lascerà sbalorditi. Progettato dall’architetto Cosimo Morelli, in collaborazione con Giuseppe Valadier, si sono ispirati agli equilibri rinascimentali, creando una scala monumentale e armoniosa fiancheggiata da straordinarie colonne di granito rosso provenienti da un antico portico di Caligola. Una volta osservati tutti i bei dettagli e la grandezza della scala, entrate nel museo e percorri i corridoi sbirciando dalle sue finestre, per avere uno scorcio delle viste più belle su Piazza Navona.