Ponte Sant’Angelo è una perfetta rappresentazione della stratificazione romana, e uno straordinario esempio dell’inclinazione romana alla teatralità. Da qui si gode una vista senza pari sulla Città Eterna: dal Castel Sant’Angelo, tomba di Adriano, a San Pietro, la culla dei papi! Il Ponte Sant’Angelo è antico Romano, restaurato prima nel ‘400 e poi abbellito da Bernini in epoca Barocca nel ‘600. Siamo in un vero teatro all’aria aperta: quando papa Clemente VI incaricò Gian Lorenzo Bernini di ridecorare il ponte, lo scultore aggiunse dieci angeli che un tempo accoglievano i pellegrini in viaggio da Campo Marzio alla Basilica di San Pietro. Questi angeli sono dinamici, pieni di forti emozioni e passionali; camminando sul ponte vi sentirete parte del palcoscenico. Visitate questo angolo speciale di Roma al tramonto, dove ammirerete come il bianco del marmo assorbe il colore rosso del sole, creando un’atmosfera indescrivibile.
Ristorante, gastronomia, banco salumi e formaggi. Vini e distillati, asporto e consegne a domicilio. Nel cuore della Capitale, a pochi passi da Campo de’ Fiori, un ristorante storico con un menu fondato su grandi ingredienti, sul dialogo costante con il banco dei salumi e formaggi e su una cucina vera, romana e italiana.
La tradizione incontra l’alta gastronomia al Ristorante Pierluigi di Roma, nel cuore della Città Eterna. Il ricco menu comprende solo il più fresco di pesce di stagione, ingredienti di carne e pesce, nonché verdure ed erbe aromatiche. La sua posizione unica permette il privilegio di pranzare all’aperto in un contesto storico di epoca rinascimentale. Intimità ed eleganza degli interni, insieme al proprio Cocktail Bar e al personale cortese e professionale offrono un’esperienza culinaria indimenticabile. Parte importante della scena sociale romana dal 1938, il RISTORANTE PIERLUIGI è diventato un “must” per il viaggiatore internazionale esigente.
Se esiste un ponte immaginario tra passato presente e anche futuro, nel mondo del food, è sicuramente l’arte della panificazione. Quanto mai indispensabile attraverso i secoli, oggi moltiplica la sua importanza grazie alle nuove tecniche. Nell’era 3.0 la poetica figura del fornaio si fonde alle nuove tecnologie, gli antichi grani alle nuove conoscenze in materia di cotture e lavorazioni, l’artigianalità viene salvaguardata ma con sguardo attento alle tecniche più moderne. Forno Monteforte vuole essere parte di quel ponte immaginario che tutela l’antica opera della panificazione.
Un’osteria cosmopolita, dal taglio raffinato ma informale, capace di strizzare l’occhio ai clienti più giovani, sedurre chi preferisce un luogo più “riservato” e anche far sentire a proprio agio l’ospite avvezzo a ristoranti più classici, palati curiosi e cacciatori di sapori. Pochi tavoli per il silenzioso esterno per godere di uno scorcio di Roma davvero straordinario, un condensato di capolavori artistici e architettonici: tra Palazzo Capodiferro-Spada, la chiesa di Santa Maria della Quercia e la Confraternita dei Macellari, a pochi metri da Piazza Campo dei Fiori, Piazza Farnese e Santa Barbara dei Librari.
Aperta nel 1977 nella veste attuale, ma già sede sin dai primi anni del 1900 di un vecchio “Vini e Oli”, con un bellissimo bancone in marmo a testimonianza dell’epoca. Ha dato l’avvio, a Roma, al fenomeno dei Wine-Bar, offrendo specialità gastronomiche e una selezione di vini vastissima. A pochi passi da Piazza Navona, l’Enoteca Cul de Sac si trova in Piazza di Pasquino, altrettanto vicina alla nota Piazza di Campo de’ Fiori. Con le sue oltre 1500 etichette è da più di quarant’anni un punto di riferimento storico non solo per gli amanti del buon bere ma anche per le istituzioni gastronomiche come famosi ristoranti e blasonate location per matrimoni.
Un luogo di carattere situato nel centro storico di Roma, la cui mappa è disegnata in base agli arrivi giornalieri. Pesci, molluschi e crostacei provengono dalla costa italiana. Il menu segue le maree e le stagioni, per offrire solo il meglio degli arrivi. Pirò vuole innanzitutto essere una firma a garanzia di chi ama mangiare bene, la firma della famiglia Pirola che da circa 80 anni ha consolidato una forte esperienza nel mondo della ristorazione.
Dove il fascino dell’antica Roma si unisce all’orgoglio della Roma Barocca, si situa il ristorante Santa Lucia; a due passi da piazza Navona, il ristorante Santa Lucia è stato testimone negli anni dei percorsi degli artisti e degli intellettuali e di quanti hanno tratto ispirazione da questi luoghi. Il visitatore ne è testimone, sedendo sul meraviglioso terrazzo anteposto al ristorante e suo biglietto da visita.
Non da meno gli interni, che vivono anch’essi di contrasti alimentati da elementi di gusto semplice ed eccessi decorativi forti. Semplicità e ricercatezza convivono anche nei piatti della cucina del Ristorante Santa Lucia guidati da un unico ed imprescindibile filo conduttore: la freschezza e la genuinità dei prodotti.
“Punto di fuga’’, è questo il nome dello spettacolare trompe-l’oeil, ampio più di 600 mq, che si sviluppa sulle palizzate e sulle impalcature realizzato dall’artista JR. L’installazione è, difatti, parte del programma di valorizzazione artistica del cantiere per il restauro delle facciate e dei tetti di Palazzo Farnese, che offrirà a vari artisti contemporanei l’opportunità di rendere omaggio a questo emblematico edificio rinascimentale
L’opera di JR svela, a modo suo, una parte reale o rivisitata dell’interno di Palazzo Farnese. Emblematico per la sua architettura e le decorazioni ad affresco, Palazzo Farnese è sempre stato nel corso della sua storia – e rimane tutt’oggi – un luogo di ispirazione per gli artisti. Con questa creazione di JR, Palazzo Farnese appare più che mai come il punto d’incontro tra storia e contemporaneità.
Con Punto di Fuga JR crea una fantasia architettonica che orchestra l’incontro di spazi fedelmente evocati da Palazzo Farnese – come il colonnato del vestibolo di Antonio da Sangallo o gli affreschi di Salviati nella Sala dei fasti farnesiani – che sembrano emergere da una materia minerale, suggerendo una profondità sia spaziale che temporale. Omaggio alla storia del palazzo, l’opera ripristina la scultura dell’Ercole Farnese al suo posto originale nel Cortile del palazzo, come testimoniano le incisioni del XVI e XVII secolo.
Realizzata con pannelli in Dibond (alluminio stampato) fissati all’impalcatura e teloni in vinile sulle palizzate, l’opera è un perfetto esempio di anamorfosi, un’illusione matematica e un gioco visivo che costruisce e decostruisce l’immagine a seconda della posizione dello spettatore. Seguendo una tradizione pittorica che risale a Piero della Francesca o Hans Holbein, l’artista JR fu affascinato dalla scoperta delle spettacolari anamorfosi nel convento di Trinità dei Monti a Roma (1642), che sono tra i capolavori del genere. Per Palazzo Farnese, invita il visitatore a giocare con l’immagine che ha costruito-decostruito, e a trovare il punto perfetto di anamorfosi (situato sulla soglia di Piazza Farnese, circa nel mezzo della via dei Baullari).