Dallo stadio alla piazza: venti secoli di stratificazione urbana
Piazza Navona è uno straordinario esempio intatto della stratificazione architettonica di Roma. Venne costruita nel 85 d.C. sotto l’imperatore Domiziano… con una forma concava ancora oggi percepibile, era originariamente un monumentale stadio con una capienza di 30.000 spettatori, dove i romani facevano gare sportive. Papa Innocenzo X, durante il Seicento, abbellì la piazza con uno stile monumentale, commissionando ad alcuni tra gli artisti più rinomati del secolo, come Bernini e Borromini, la realizzazione di nuovi monumenti. Lo straordinario gioco d’acque, di rumori e le forti espressioni della Fontana dei Quattro Fiumi, progettata da Bernini, merita tempo e un’attenzione particolare… è un teatro a cielo aperto. Oggi, questa metamorfosi della piazza è ancora percepibile: prima di entrare e lasciarvi travolgere dalla sua monumentalità, affacciatevi sui resti dell’antico stadio a Piazza di Tor Sanguigna ed entrate nei sotterranei per vedere le basi di quello che era uno straordinario monumento antico Romano, per poi godervi la piazza com’è oggi, in tutto il suo splendore Barocco.
Il volto esoterico di Borromini
Il misterioso Palazzo Falconieri sorge imponente su Via Giulia e sulle rive del Tevere, sopra ai resti di un antico porto fluviale, ancora oggi conservato in parte nei suoi sotterranei. Quando la famiglia Falconieri commissionò la ricostruzione del palazzo a Francesco Borromini, il genio architetto inserì un intreccio di simboli esoterici. Oggi il palazzo non è visitabile perché appartiene all’Accademia d’Ungheria, ma con un occhio attento, potrete scoprire i simboli occulti presenti che decorano l’esterno. Fiancheggiando il portone di ingresso, si ergono magistralmente due falchi che, rivolti verso l’entrata, osservano ogni persona che entra ed esce dal palazzo. Non vi mettono inquietudine? Inoltre, se volete vedere la facciata verso il tevere, attraversate via dell’armata; qui noterete una elegante loggia decorata da quattro erme dominanti che sorvegliano la Città Eterna. Passeggiare
intorno a questo palazzo è un’esperienza colma di scoperte.
Un teatrino segreto tra statue romane
Palazzo Altemps, parte del Museo Nazionale Romano, ospita capolavori di arte antica all’interno di un incantevole palazzo del XV secolo nel cuore di Roma. I suoi interni eleganti, gli scorci magici su Piazza Navona e il cortile ornato da statue antiche e affreschi, conservano un’atmosfera di bellezza eterna. Questo è uno dei musei più affascinanti ma meno visitati di Roma. Immerso nell’atmosfera del Grand Tour, evidenzia una forte passione per il collezionismo di antichità nel corso dei secoli. Tra il suggestivo Galata Suicida e la collezione di iconiche opere egizie, la vostra visita sarà una continua scoperta di inesplorate bellezze. Se il museo è di per sé già poco frequentato, tanto meno lo è il teatro sottostante: Teatro Goldoni è uno spazio intimo del XVI secolo con bellissimi affreschi, ancora oggi aperto al pubblico per eventi speciali, una cosa da non perdere!
Dove Francesco Salviati ha lasciato il suo capolavoro
Alle spalle della iconica Piazza Navona, si trova la chiesa di Santa Maria dell’Anima. Nata nel Trecento come ospizio per i pellegrini tedeschi, olandesi e fiamminghi, fu ricostruita nel Rinascimento da alcuni tra i più grandi architetti del periodo. Passeggiando lungo la navata si incontrano numerose opere d’arte. Soffermiamoci alla prima cappella alla sinistra dell’altare, per scoprire un’opera d’arte che vale davvero la pena ammirare di persona: la Deposizione di Francesco Salviati, rinomato artista Manierista in terra tedesca. Questo affresco meraviglioso, intimo e morbido, di grande effetto visivo, venne commissionato da un curioso personaggio tedesco della Roma del 500: cardinale Alberto di Brandeburgo Hohenzollern, grande oppositore delle 95 tesi di Martin Lutero. Ammirare i dettagli di questo dipinto dai forti colori e dalle espressioni profonde e piene di emozioni è un’esperienza profondamente toccante.
Dove Bramante ha tentato l’impossibile
Il Palazzo dei Tribunali è un brillante progetto mai eseguito dell’architetto rinascimentale Donato Bramante. Per modernizzare e valorizzare il tessuto urbano di Roma, Papa Giulio II commissionò la costruzione di questo palazzo proprio sulla nuova Via Giulia, un grande viale che rappresentava la grandezza della chiesa, fiancheggiato da sontuosi Palazzi privati e pubblici. Doveva ospitare tutti i tribunali di Roma, da quelli civili a quelli ecclesiastici. Immaginate una monumentale facciata sulla via e un grande cortile interno, sarebbe stata un’opera di un impatto sorprendente. Oggi, di questo progetto incompiuto rimangono solo delle basi in marmo visibili su Via Giulia e Vicolo del Cefalo, note dai Romani come Sofà. Quante cose hanno fatto a Roma che a noi impressionano giorno dopo giorno… e quante ne avrebbero potute fare!
Una vetrina internazionale sull’arte
La Galleria Lorcan O’Neill è una delle più rinomate ed internazionali gallerie d’arte contemporanea di Roma, una tappa imperdibile per scoprire la dinamicità del mondo artistico romano. Si trova nello storico Palazzo Santacroce, caratterizzato da un monumentale ingresso che incornicia perfettamente una fontana raffigurante delle ninfe. Dal cortile, a sinistra della fontana, si accede alla galleria, costruita all’interno delle antiche scuderie del palazzo. Un interessante dialogo tra Roma moderna e antica si crea dal fatto che questa galleria d’arte contemporanea si affaccia su uno storico cortile. Non perdete l’occasione di ammirare questo spazio nascosto per scoprire le mostre e gli eventi in voga di Roma, il tutto immerso in un edificio con una storia secolare.
Dove la storia antica ha lasciato un’impronta indelebile
Via di Grotta Pinta è un sorprendente segreto urbanistico di Roma. Passeggiando può sembrare una strada come le altre, ma se vista dall’alto, gli edifici che la compongono si uniscono creando la forma di un teatro. Questo era il primo teatro permanente di Roma, costruito per Pompeo Magno nel 55 a.C. E’ un luogo dove si è verificato un evento epico: è proprio qui, nella curia del Teatro, che Giulio Cesare fu ucciso da Bruto e Cassio nelle Idi di marzo, il 15 marzo 44 a.C. Se siete curiosi di vedere i rari resti di questo monumento, entrate nei vicini locali aperti, dove si possono ancora ammirare parti delle antiche mura romane del Teatro.
Dove il genio di Borromini ha creato una magnifica illusione
Il giardino segreto di Palazzo Spada nasconde un’architettura creata per ingannare lo spettatore: un colonnato prospettico, progettato dall’architetto Francesco Borromini nel XVII secolo, anche noto come Galleria Spada. Il colonnato si espande in uno spazio molto limitato, ma ti induce a pensare che sia lungo e monumentale: le dimensioni vengono rivelate solo quando lo si attraversa. Per realizzare questa illusione, Borromini forza la prospettiva, fa cadere il pavimento, alza il soffitto, e disegna i piani in un unico punto di fuga. Per sottolineare questo effetto, posiziona una statua all’estremità della galleria; da lontano sembra essere a grandezza naturale… in realtà, è molto, molto piccola! Di fronte a questo imperdibile capolavoro di illusionismo barocco rimarrete sbalorditi.
Un ponte privato per i Farnese
Via Giulia, una delle strade più principesche ed eleganti di Roma, è perfettamente parallela a via della Lungara dove si trova Villa Farnesina, ed è posta proprio alle spalle di Palazzo Farnese. Durante il Rinascimento, sotto il pontificato di Paolo III, Michelangelo progettò un ponte privato per collegare queste due meravigliose proprietà dei Farnese… sarebbe stata un’opera di grande ingegno. Dopo la morte del Papa, il progetto non fu mai portato a termine, e di questa ambiziosa idea rimane solo un arco che collega via Giulia. In una installazione temporanea, l’idea di Michelangelo è risorta: l’artista francese Olivier Grossetête ha creato un ponte interamente realizzato in cartone riciclabile sospeso da tre grandi palloncini bianchi, donando un’atmosfera magica allo skyline di Roma.
Vittime di una giustizia ingiusta
Campo de’ Fiori è uno dei luoghi più visitati di Roma, non solo per il mercato la mattina, ma per la movida notturna. Pochi però notano la statua di Giordano Bruno al centro della piazza: la sua è una storia affascinante… filosofo e frate domenicano, visse a Roma nel XVI secolo. Fu condannato e bruciato sul rogo dall’Inquisizione nel 1600, per via delle sue idee «eretiche». In realtà, è stato tra i primi a teorizzare che l’universo infinito può ospitare altri sistemi solari, e non solo! Per i Romani, questa statua, realizzata nel 1889 da Ettore Ferrari, è un simbolo di libertà di pensiero e libertà di parola. A proposito di libertà, a via di Monserrato, dove un tempo sorgeva il Carcere di Monte Savella, si trova un’iscrizione che ricorda Beatrice Cenci. «Vittima esemplare di ingiusta giustizia», fu condannata al Patibolo per aver organizzato l’omicidio di suo padre, dopo aver subito per lungo tempo i suoi abusi. Questi due personaggi ancora oggi ci ricordano di ingiustizie da non dimenticare.