Un ponte privato per i Farnese
Via Giulia, una delle strade più principesche ed eleganti di Roma, è perfettamente parallela a via della Lungara dove si trova Villa Farnesina, ed è posta proprio alle spalle di Palazzo Farnese. Durante il Rinascimento, sotto il pontificato di Paolo III, Michelangelo progettò un ponte privato per collegare queste due meravigliose proprietà dei Farnese… sarebbe stata un’opera di grande ingegno. Dopo la morte del Papa, il progetto non fu mai portato a termine, e di questa ambiziosa idea rimane solo un arco che collega via Giulia. In una installazione temporanea, l’idea di Michelangelo è risorta: l’artista francese Olivier Grossetête ha creato un ponte interamente realizzato in cartone riciclabile sospeso da tre grandi palloncini bianchi, donando un’atmosfera magica allo skyline di Roma.
Vittime di una giustizia ingiusta
Campo de’ Fiori è uno dei luoghi più visitati di Roma, non solo per il mercato la mattina, ma per la movida notturna. Pochi però notano la statua di Giordano Bruno al centro della piazza: la sua è una storia affascinante… filosofo e frate domenicano, visse a Roma nel XVI secolo. Fu condannato e bruciato sul rogo dall’Inquisizione nel 1600, per via delle sue idee «eretiche». In realtà, è stato tra i primi a teorizzare che l’universo infinito può ospitare altri sistemi solari, e non solo! Per i Romani, questa statua, realizzata nel 1889 da Ettore Ferrari, è un simbolo di libertà di pensiero e libertà di parola. A proposito di libertà, a via di Monserrato, dove un tempo sorgeva il Carcere di Monte Savella, si trova un’iscrizione che ricorda Beatrice Cenci. «Vittima esemplare di ingiusta giustizia», fu condannata al Patibolo per aver organizzato l’omicidio di suo padre, dopo aver subito per lungo tempo i suoi abusi. Questi due personaggi ancora oggi ci ricordano di ingiustizie da non dimenticare.
Dove i romani facevano il bagno
Molti visitatori si ritrovano seduti sulle fontane di Piazza Farnese ad ammirare il suggestivo palazzo. Oggi, invece, vi invitiamo a guardare le due fontane. Furono realizzate nel 1626 da Giacomo Rainaldi su commissione del cardinale Odoardo Farnese, come elementi decorativi della piazza, da qui gli stemmi dei Farnese che ne adornano la parte superiore. La famiglia Farnese possedeva una straordinaria collezione di statue antiche rinvenute nelle Terme romane di Caracalla, molte delle quali furono trasferite a Napoli e oggi conservate nel Museo Archeologico di Napoli. Le vasche in granito delle fontane, un tempo davvero utilizzate nelle terme, sono un rarissimo esempio di questa provenienza ancora presente a Roma. La prossima volta che vi trovate a Piazza Farnese, notatele!
Dove due angeli sorvegliano il sonno di un cardinale
A pochi passi da Palazzo Farnese e Via Giulia si nasconde un tesoro: l’esoterica Cappella Spada a San Girolamo della Carità. Era la cappella della famiglia Spada che viveva nel vicino Palazzo, oggi uno dei musei da visitare a Roma. Questa è interamente decorata in marmi colorati e sculture, con al centro un dipinto del XV secolo raffigurante la Madonna col Bambino. Al suo interno sono anche sepolti i due fratelli, Cardinale Bernardino e Giovanni Spada, personaggi effigiati nelle due statue reclinate dormienti. Osservate la preziosa tarsia in marmo rosso e giallo e i dettagli in alabastro delle pareti e dell’altare, una vera illusione ottica: il marmo che imita un arazzo!
Dove Raffaello ha dimostrato il suo talento di Architetto
Raffaello è conosciuto come pittore ma è stato anche uno straordinario architetto, e a Roma, una delle sue opere più preziose e raffinate è la Chiesa di Sant’Eligio degli Orefici. Progettata su commissione dell’Università degli Orefici e Argentieri di Roma, si nasconde tra i vicoli a in una traversa di Via Giulia. Ah, a proposito! Non si può comprendere Roma senza ricordare le corporazioni, associazioni create per regolamentare e tutelare le attività dei diversi mestieri. Sant’Eligio venne costruita proprio per gli orafi ed argentieri, e ancora oggi, raduna questi artigiani per occasioni speciali. I suoi interni conservano un’architettura armoniosa con suggestivi affreschi attribuiti a uno degli artisti meno noti e più interessanti del Rinascimento, Baldassarre Peruzzi.
All’interno viene preservato anche uno dei pochissimi archivi di corporazioni del mestiere in Italia, fonte inestimabile per la catalogazione dell’argenteria Romana di Costantino e Anna Bulgari.
Una vera e propria reggia del XV secolo, costruita su una sorgente naturale
Non molti conoscono le bellezze e le storie segrete che nasconde Il Palazzo della Cancelleria, uno degli edifici rinascimentali più straordinari di Roma. Il cortile interno è stato progettato da Bramante, dove si possono notare colonne egizie meravigliose che provengono dai portici dell’antico Teatro di Pompeo. Al piano nobile, una serie di stanze preziose come la monumentale Sala Regia e il Salone d’Onore con affreschi di Giorgio Vasari vi stupiranno. Secondo il mito, Vasari disse a Michelangelo che gli ci vollero solo 100 giorni per completare il ciclo pittorico. Michelangelo, non impressionato, rispose … <<si vede!>>. Sotto questa imponente struttura c’è un mondo sotterraneo inesplorato, dove si trova il sepolcro di Aulo Irzio e un lago formato dalle acque dell’Euripo, il canale verde smeraldo che attraversa Campo Marzio per sfociare nel Tevere. Roma non smette mai di sorprendere i suoi esploratori più curiosi!
Pasquino e Abate Luigi: satire di pietra contro i potenti
Le Statue Parlanti di Roma venivano usate dai Romani per scrivere poesie anonime criticando o ironizzando i potenti. Questi messaggi erano spesso chiamati “pasquinate”, termine che deriva dall’esempio più antico e rinomato: Pasquino, una statua portata alla luce nel Rione Parione nel XIV secolo. Durante eventi storici epici, Pasquino aveva sempre qualcosa da dire! Dall’arrivo di Napoleone a Roma nel 1809, «Li Francesi so’ ladri, ma non tutti. Bona parte », alla visita di Hitler a Roma nel 1938 «Povera Roma mia de travertino! T’hanno vestita tutta de cartone, pe ’fatte rimirà da‘ n’imbianchino ». A proposito di statue parlanti, un altro esempio interessante è proprio Abate Luigi, situato in Piazza Vidoni sul muro laterale della Basilica di Sant’Andrea della Valle. Vicino a queste statue, lasciate una poesia per il vostro amico, nemico o amante, nessuno vi dirà nulla!
Dove l’artista Americano Cy Twombly riposa circondato da tele di Rubens
Santa Maria in Vallicella, chiesa cinquecentesca della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri, custodisce uno dei segreti più sorprendenti di Roma: una pala d’altare maggiore meccanica di epoca Barocca, dove un dipinto di Peter Paul Rubens cela una preziosa icona religiosa del XIII secolo, la Madonna della Vallicella. Dipinto su una lastra di rame, Rubens ritrae con una chiave moderna la stessa scena dell’icona: la Madonna col Bambino, sorretta da putti in un cielo tempestoso, con figure che li ammirano dal basso. Con un ingegnoso meccanismo di pulegge e corde, il dipinto di Rubens può essere spostato meccanicamente verso l’alto o verso il basso per rivelare o nascondere l’icona. Di curioso interesse è anche la tomba dell’artista contemporaneo Cy Twombly, caratterizzata da una lastra di marmo con iscrizioni in latino. A Roma, non perdete l’occasione di vedere questo esempio ineguagliabile di genio barocco affiancato dalla tomba di un genio contemporaneo.
Uno scrigno insuperabile di arte Manierista
La prima sensazione guardando la facciata dell’Oratorio del Gonfalone, è quella di trovarsi davanti ad un luogo molto discreto. Una volta entrati però, la bellezza degli straordinari affreschi dipinti da un gruppo di rinomati pittori manieristi vi travolgerà. Il ciclo pittorico composto da dodici affreschi che rappresentano le storie della Passione di Cristo, fu realizzato tra il 1569 e il 1576. Una piccola curiosità: il termine “gonfalone”, che significa stendardo, si riferisce a come nel XIV secolo la confraternita innalzava la bandiera del Papa durante le processioni, per riaffermare la sua sovranità sulla città di Roma. Per essere completamente immersi nell’atmosfera dell’Oratorio, non perdetevi l’occasione di assistere ai loro concerti settimanali, prenotatevi!
Una biblioteca celestiale nell’antico chiostro
La Casa delle Letterature è una biblioteca romana interamente dedicata alla letteratura moderna e contemporanea, che permette di godersi piacevoli letture in spazi celestiali. Particolarmente interessante è il palazzo in cui si trova, progettato da Francesco Borromini: sormontato da un campanile concavo ornato da un elegante orologio e da uno scintillante mosaico disegnato da Pietro da Cortona, si trova nella caratteristica Piazza dell’Orologio. All’interno, tavolini circondati da libri creano l’atmosfera ideale per godersi un libro in completo silenzio, circondati da un’armoniosa bellezza. Un piccolo cortile interno arricchito da aranceti fornisce una grande fonte di luce che risplende attraverso delle finestre ad arco. In questo edificio pieno di storia, sarete avvolti da un’atmosfera serena e senza tempo.