Dove Francesco Salviati ha lasciato il suo capolavoro
Alle spalle della iconica Piazza Navona, si trova la chiesa di Santa Maria dell’Anima. Nata nel Trecento come ospizio per i pellegrini tedeschi, olandesi e fiamminghi, fu ricostruita nel Rinascimento da alcuni tra i più grandi architetti del periodo. Passeggiando lungo la navata si incontrano numerose opere d’arte. Soffermiamoci alla prima cappella alla sinistra dell’altare, per scoprire un’opera d’arte che vale davvero la pena ammirare di persona: la Deposizione di Francesco Salviati, rinomato artista Manierista in terra tedesca. Questo affresco meraviglioso, intimo e morbido, di grande effetto visivo, venne commissionato da un curioso personaggio tedesco della Roma del 500: cardinale Alberto di Brandeburgo Hohenzollern, grande oppositore delle 95 tesi di Martin Lutero. Ammirare i dettagli di questo dipinto dai forti colori e dalle espressioni profonde e piene di emozioni è un’esperienza profondamente toccante.
Dove Bramante ha tentato l’impossibile
Il Palazzo dei Tribunali è un brillante progetto mai eseguito dell’architetto rinascimentale Donato Bramante. Per modernizzare e valorizzare il tessuto urbano di Roma, Papa Giulio II commissionò la costruzione di questo palazzo proprio sulla nuova Via Giulia, un grande viale che rappresentava la grandezza della chiesa, fiancheggiato da sontuosi Palazzi privati e pubblici. Doveva ospitare tutti i tribunali di Roma, da quelli civili a quelli ecclesiastici. Immaginate una monumentale facciata sulla via e un grande cortile interno, sarebbe stata un’opera di un impatto sorprendente. Oggi, di questo progetto incompiuto rimangono solo delle basi in marmo visibili su Via Giulia e Vicolo del Cefalo, note dai Romani come Sofà. Quante cose hanno fatto a Roma che a noi impressionano giorno dopo giorno… e quante ne avrebbero potute fare!
Una vetrina internazionale sull’arte
La Galleria Lorcan O’Neill è una delle più rinomate ed internazionali gallerie d’arte contemporanea di Roma, una tappa imperdibile per scoprire la dinamicità del mondo artistico romano. Si trova nello storico Palazzo Santacroce, caratterizzato da un monumentale ingresso che incornicia perfettamente una fontana raffigurante delle ninfe. Dal cortile, a sinistra della fontana, si accede alla galleria, costruita all’interno delle antiche scuderie del palazzo. Un interessante dialogo tra Roma moderna e antica si crea dal fatto che questa galleria d’arte contemporanea si affaccia su uno storico cortile. Non perdete l’occasione di ammirare questo spazio nascosto per scoprire le mostre e gli eventi in voga di Roma, il tutto immerso in un edificio con una storia secolare.
Dove la storia antica ha lasciato un’impronta indelebile
Via di Grotta Pinta è un sorprendente segreto urbanistico di Roma. Passeggiando può sembrare una strada come le altre, ma se vista dall’alto, gli edifici che la compongono si uniscono creando la forma di un teatro. Questo era il primo teatro permanente di Roma, costruito per Pompeo Magno nel 55 a.C. E’ un luogo dove si è verificato un evento epico: è proprio qui, nella curia del Teatro, che Giulio Cesare fu ucciso da Bruto e Cassio nelle Idi di marzo, il 15 marzo 44 a.C. Se siete curiosi di vedere i rari resti di questo monumento, entrate nei vicini locali aperti, dove si possono ancora ammirare parti delle antiche mura romane del Teatro.
Dove il genio di Borromini ha creato una magnifica illusione
Il giardino segreto di Palazzo Spada nasconde un’architettura creata per ingannare lo spettatore: un colonnato prospettico, progettato dall’architetto Francesco Borromini nel XVII secolo, anche noto come Galleria Spada. Il colonnato si espande in uno spazio molto limitato, ma ti induce a pensare che sia lungo e monumentale: le dimensioni vengono rivelate solo quando lo si attraversa. Per realizzare questa illusione, Borromini forza la prospettiva, fa cadere il pavimento, alza il soffitto, e disegna i piani in un unico punto di fuga. Per sottolineare questo effetto, posiziona una statua all’estremità della galleria; da lontano sembra essere a grandezza naturale… in realtà, è molto, molto piccola! Di fronte a questo imperdibile capolavoro di illusionismo barocco rimarrete sbalorditi.
Un ponte privato per i Farnese
Via Giulia, una delle strade più principesche ed eleganti di Roma, è perfettamente parallela a via della Lungara dove si trova Villa Farnesina, ed è posta proprio alle spalle di Palazzo Farnese. Durante il Rinascimento, sotto il pontificato di Paolo III, Michelangelo progettò un ponte privato per collegare queste due meravigliose proprietà dei Farnese… sarebbe stata un’opera di grande ingegno. Dopo la morte del Papa, il progetto non fu mai portato a termine, e di questa ambiziosa idea rimane solo un arco che collega via Giulia. In una installazione temporanea, l’idea di Michelangelo è risorta: l’artista francese Olivier Grossetête ha creato un ponte interamente realizzato in cartone riciclabile sospeso da tre grandi palloncini bianchi, donando un’atmosfera magica allo skyline di Roma.
Vittime di una giustizia ingiusta
Campo de’ Fiori è uno dei luoghi più visitati di Roma, non solo per il mercato la mattina, ma per la movida notturna. Pochi però notano la statua di Giordano Bruno al centro della piazza: la sua è una storia affascinante… filosofo e frate domenicano, visse a Roma nel XVI secolo. Fu condannato e bruciato sul rogo dall’Inquisizione nel 1600, per via delle sue idee «eretiche». In realtà, è stato tra i primi a teorizzare che l’universo infinito può ospitare altri sistemi solari, e non solo! Per i Romani, questa statua, realizzata nel 1889 da Ettore Ferrari, è un simbolo di libertà di pensiero e libertà di parola. A proposito di libertà, a via di Monserrato, dove un tempo sorgeva il Carcere di Monte Savella, si trova un’iscrizione che ricorda Beatrice Cenci. «Vittima esemplare di ingiusta giustizia», fu condannata al Patibolo per aver organizzato l’omicidio di suo padre, dopo aver subito per lungo tempo i suoi abusi. Questi due personaggi ancora oggi ci ricordano di ingiustizie da non dimenticare.
Dove i romani facevano il bagno
Molti visitatori si ritrovano seduti sulle fontane di Piazza Farnese ad ammirare il suggestivo palazzo. Oggi, invece, vi invitiamo a guardare le due fontane. Furono realizzate nel 1626 da Giacomo Rainaldi su commissione del cardinale Odoardo Farnese, come elementi decorativi della piazza, da qui gli stemmi dei Farnese che ne adornano la parte superiore. La famiglia Farnese possedeva una straordinaria collezione di statue antiche rinvenute nelle Terme romane di Caracalla, molte delle quali furono trasferite a Napoli e oggi conservate nel Museo Archeologico di Napoli. Le vasche in granito delle fontane, un tempo davvero utilizzate nelle terme, sono un rarissimo esempio di questa provenienza ancora presente a Roma. La prossima volta che vi trovate a Piazza Farnese, notatele!
Dove due angeli sorvegliano il sonno di un cardinale
A pochi passi da Palazzo Farnese e Via Giulia si nasconde un tesoro: l’esoterica Cappella Spada a San Girolamo della Carità. Era la cappella della famiglia Spada che viveva nel vicino Palazzo, oggi uno dei musei da visitare a Roma. Questa è interamente decorata in marmi colorati e sculture, con al centro un dipinto del XV secolo raffigurante la Madonna col Bambino. Al suo interno sono anche sepolti i due fratelli, Cardinale Bernardino e Giovanni Spada, personaggi effigiati nelle due statue reclinate dormienti. Osservate la preziosa tarsia in marmo rosso e giallo e i dettagli in alabastro delle pareti e dell’altare, una vera illusione ottica: il marmo che imita un arazzo!
Dove Raffaello ha dimostrato il suo talento di Architetto
Raffaello è conosciuto come pittore ma è stato anche uno straordinario architetto, e a Roma, una delle sue opere più preziose e raffinate è la Chiesa di Sant’Eligio degli Orefici. Progettata su commissione dell’Università degli Orefici e Argentieri di Roma, si nasconde tra i vicoli a in una traversa di Via Giulia. Ah, a proposito! Non si può comprendere Roma senza ricordare le corporazioni, associazioni create per regolamentare e tutelare le attività dei diversi mestieri. Sant’Eligio venne costruita proprio per gli orafi ed argentieri, e ancora oggi, raduna questi artigiani per occasioni speciali. I suoi interni conservano un’architettura armoniosa con suggestivi affreschi attribuiti a uno degli artisti meno noti e più interessanti del Rinascimento, Baldassarre Peruzzi.
All’interno viene preservato anche uno dei pochissimi archivi di corporazioni del mestiere in Italia, fonte inestimabile per la catalogazione dell’argenteria Romana di Costantino e Anna Bulgari.